Orlando, Rinaldo, Angelica e Saraceno sono realizzati in legno e metallo interamente a mano da esperti artigiani.
Testa in legno scolpita, vestiti in stoffe di velluto, ornamenti rifiniti nei minimi particolari in ottone brunito sbalzato e lucidato , pitturati a mano.
Sono alti circa un metro e pesano circa 30Kg.
I Pupari narrano, con il loro particolare timbro di voce, le famose gesta di alcuni eroi che provengono in gran parte da romanzi e poemi del ciclo carolingio, creando un’atmosfera coinvolgente ed emozionante.
In Sicilia esistono due scuole principali dell’Opera dei Pupi: quella palermitana, affermatasi nella capitale e diffusa nella parte occidentale dell’isola, e quella catanese, affermatasi nella città etnea e diffusa, a grandi linee, nella parte orientale dell’isola.
Molte famiglie siciliane gestivano i teatrini e spesso si occupavano anche della scultura, della costruzione e pittura delle marionette, rinomate per le intense espressioni.
L’Opera dei Pupi, inserita nel programma UNESO del 1999 “Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”, è un particolare tipo di teatro delle marionette, che si affermò nell’Italia meridionale e in particolare i Sicilia agli inizi del 1800.
LE ORIGINI
Ha origini antichissime . Trae vita dal Teatro delle Marionette che, in Europa, si diffuse rapidamente nel ‘600, suscitando l’ interesse dei nobili.
Ben presto però “ L’opera de pupi” perse il suo iniziale carattere aristocratico, diventando sempre di più un’arte popolare.
In Sicilia, assume un carattere unico che prende il nome di « OPERA DEI PUPI », per l’appunto, che si distingue dall’originario Teatro delle Marionette sia per i contenuti, che per la tecnica.
Nei tempi antichi il successo fu tale che vennero trasposte e arrangiate in versione marionettistica anche famose opere liriche e teatrali, ma la “vera” Opera dei Pupi é costituita essenzialmente dalle gesta di Carlo Magno e i Paladini di Francia, oltre che di alcuni altri personaggi, come: Firticchiu, Rodomonte e Mambrino.
L’Opera dei pupi siciliani è sicuramente collocata intorno alla prima metà dell’800.
Oltre l’abbigliamento, raffinato e curato, quello che sin dal principio distinse i pupi siciliani dalle comuni marionette furono le vicende di cui essi divennero protagonisti. I temi trattati facevano tutti riferimento alle gesta eroiche di Carlo Magno e dei Paladini di Francia e si ispirano ai poemi epico-cavallereschi del ‘400 e del ‘500 dell’ Ariosto, Boiardo e Pulci. Ben presto tuttavia due divennero le fonti principali da cui i pupari iniziarono ad attingere nuovi episodi da mettere in scena: la Storia dei Paladini di Francia, una pubblicazione del 1850-60, attribuita a Giusto Lodico, che, intrecciando le vicende dei vari poemi cavallereschi della tradizione, ne ricavò ben quattro volumi che costituiscono ancora oggi il fondamento dell’Opera dei pupi.